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Carlo Sorgia

Carlo Sorgia

Molto impegnato nel lavoro, mi sono avvicinato alla poesia in maniera sistematica solo di recente.
Attratto da tutte le forme di creatività, nessuna esclusa, scrivere credo completi questa mia voglia di esprimermi, la pittura mi completa.
La mattina al risveglio mi meraviglio ancora e mi ... (continua)


La sua poesia preferita:
Non sono ammesse repliche
Ricordo quel guerrier d'un tempo
possente quercia
altero e sorridente
del pericolo sprezzante:
un sol pensiero
ed era azione.
Trascorron pigre le sue ore
a un soffio dai cent'anni
giornate piatte
a dipanar matasse
cercando la giunzione
ma il...  leggi...

Nell'albo d'oro:
Il vecchio e il bambino
Percorrendo l'argine
passo dopo passo su quel fiume
sempre uguale
seppure trascorsi due lustri e più
Ricordo ancora quando ragazzino
procedevo col nonno tanto amato
alla scoperta della vita
Il fedele cane al fianco.
Un leone nella mia...  leggi...

Chi ci separerà dal suo amore
''Chi ci separerà dal suo amore''

Musica dolce sale verso il cielo
note di Flauto che toccano il cuore,
Organo struggente abbraccia l'anima,
coro che amalgama
una voce sola sale elevata dall'incenso.
Passate son le lacrime
rimane un...  leggi...

Volano i pensieri
Volano i pensieri miei
trascinati da fresca brezza rigenerante
sfiorano le onde del mare
sfidando ora il tempestoso...  leggi...

Is Fassonis
Gusci a memoria dei Padri
giunchi ed erbe lacustri intrecciate strette
acqua non penetra
galleggiano a pelo
incapaci di...  leggi...

Un quadro un progetto
Quel quadro che mi hai regalato
un quadro nel quadro
fatto apposta per me
nobile pittore eccelso
alcuni colpi di pennello ben assestati
raccontano quel che pensi di me dei nostri progetti.
Tu schivo
non parole ma immagini
la melagrana spaccata...  leggi...

Sfida tra Ciclopi
Cielo spennellato chiaro e scuro
Il Sole con prepotenza cerca via d'uscita
tenta di specchiarsi
In questo mare irrequieto.
In parte riesce
riverbero dell'acqua
a tratti acceca.
Strana magia
forze della Natura a confronto
una contro...  leggi...

Percorrendo quella salita
Percorrendo quella salita
strade vecchie
tra antiche fortificazioni ormai inutili
costruite nei tempi per mostrare...  leggi...

Alla Mia amica Pina
Ti chiamano diverso
solo sfortunato
sfortuna essere nato li
Hai provato il carcere
ma hai un cuore d'oro
ti dono la mia gioia.
Parte del mio tempo
lo prendo in prestito
alla famiglia.
Ma è solo un attimo
che a te sembra tanto
mi...  leggi...

Massicci rossi
Massicci rossi
Che si tuffano al mare
Rocce uniche
Rosse
Come rossa la sabbia
Lambita da docili onde
Acqua fresca e chiara
Cristallina
Trasparente
Dapprima diamantina
Poi turchese
Quindi cobalto
Forte contrasto di colori
La natura si è...  leggi...

Alfa e Omega
Termina la giornata
ultime creature volano
serrate
in gruppo
radenti il mare.
Ultimi istanti per salutare
un giorno...  leggi...

Fratello mio
Amico
Di molte lune più grande di me
Conosciuto per caso.
Solo fortuna
Averti incontrato
Mi regali
Saggezza
Dolcezza
Amico sincero
Potresti essere mio padre
Io tuo figlio.
Molto di più
Mi piace dire
Amico mio
Per sempre...  leggi...

Al mio cane cortes de fleur du mal
Mio caro fratello minore
Ma certo superiore a tanti
Mi guardi coi tuoi occhioni penetranti
Con te una intesa perfetta
Capisci ogni mio stato d'animo
Sei pronto ad ogni mio desiderio
A volte geloso come un bimbo capriccioso
Ma generoso fino...  leggi...

Carlo Sorgia

Carlo Sorgia
 Le sue poesie

La sua poesia preferita:
 
Non sono ammesse repliche (05/05/2015)

La prima poesia pubblicata:
 
Al mio cane cortes de fleur du mal (05/07/2008)

L'ultima poesia pubblicata:
 
Follia di sguardi (05/11/2020)

Carlo Sorgia vi consiglia:
 A Muntagna (01/11/2013)
 Non sono ammesse repliche (05/05/2015)
 Chi ci separerà dal suo amore (23/09/2009)

La poesia più letta:
 
Un nonno e un nipote (15/03/2012, 14639 letture)

Carlo Sorgia ha 12 poesie nell'Albo d'oro.

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Un viaggio pazzo

Viaggi e Avventura

Finiva il mese di luglio di quell’ anno particolarmente impegnativo in cui Carlo aveva dato tutto se stesso al lavoro. Alla famiglia come al solito un po’ meno.

Quasi dieci ore al giorno tra ufficio e clienti da visitare per quasi tutto l’ anno lo avevano di certo provato parecchio.

Carlo, cinquant’ anni passati mentre gli mancano ancora molte lune per i sessanta, innamorato del suo lavoro è proprio un self made man. Dopo aver ricoperto incarichi importanti come dirigente presso multinazionali ha deciso a cinquantadue anni suonati che era il momento di mettersi in proprio.

Lo fa con due ex suoi colleghi che decide di prendere come soci alla pari, come d’ altronde nel suo generoso carattere.

Una piccola azienda con dieci dipendenti tra cui i suoi tre figli a collaborare con lui che lo coinvolgono ancora di più. Personaggio molto conosciuto e ben considerato nel proprio settore e nella sua terra d’ origine.

Dopo anni di assenza da vacanze e riposo decide che è il tempo di fare una pausa di riposo e riflessione.

Quindi telefona al suo carissimo fraterno amico Enzo.

Enzo, un siciliano trapiantato a Milano da una vita. Anche lui uomo arrivato, presidente di una banca estera, anche lui schiavo del lavoro accetta di buon grado questa inusitata proposta ma ad un patto.

Sempre schiavi della programmazione ad ogni costo decidono che dovrà essere una vacanza all’ insegna dell’ avventura.

Senza aver interpellato su questo ultimo importante punto le rispettive mogli, come ormai accadeva da tempo immemorabile, decidono che si va all’ avventura.

Ci si imbarca dalla Sardegna per la Corsica, ovviamente nessuna prenotazione. Solo una cosa certa, la data di partenza e quella di rientro e via per questa avventura che vedremo poi rocambolesca, per certi versi un po’ pazza e certamente inusuale per i due.

Mogli al seguito, caricate le due macchine ovviamente strapiene di valige voluminose contenenti di tutto e di più delle mogli, come se la vacanza dovesse durare sei mesi anziché sei giorni, oltre alle due esili piccole borse con gli effetti personali dei due machos.

Partiti da Cagliari si fa tappa a Nuoro dove Carlo ci tiene a far notare all’ amico fino a che punto valgono le sue conoscenze.

Viene loro indicato l’ albergo di un fantomatico cugino del collaboratore di quest’ ultimo.

Che dire, prezzo fuori misura per un albergo fatiscente e servizio che lascia a desiderare. Probabilmente erano stati informati in anticipo. ‘’ Quelli sono di Milano, possono spendere’’

La sera, trasgredendo per un attimo quelli che dovevano essere i punti fermi della vacanza, tutto all’ insegna dell’ occasionalità, come per incanto appare una guida Michelin che indica un paesino a pochi chilometri da Nuoro che consiglia un piccolo ristorante.

Più che altro una trattoria appartenente alla catena del piatto del buon ricordo che nonostante rigurgitasse di persone li accoglie dentro di se.

Forse facevano pena, vestiti in maniera dimessa, pantaloncini corti maglietta a mezza pancia ciabatte ai piedi.

Uno strano connubio con le signore con cui si accompagnavano che mostravano al contrario una grande ricercatezza nel vestirsi, gioielli e tirate a lucido.

Chissà che succede nella mente umana in casi come questi. Il titolare della trattoria va incontro e li sistema in un angolino. Il locale è stracolmo.

Praticamente mangiano di tutto e di più, alla faccia della dieta di cui andavano parlar fieri, dalle portate di antipasti sardi e specialità locali, tre primi due secondi frutta e dolci tipici al prezzo straordinario di appena 16 € a testa.

Delle due una.

Avevano sbagliato nel portare il conto oppure facevano davvero pena.

Ripresi dall’ accaduto e un po’ barcollanti a causa dell’ abbondante libagione e delle generose porzioni di fil’ e ferru tracannate i nostri amici raggiungono la macchina e, grazie al cielo senza incontrare pattuglie della stradale con etilometro, finalmente raggiungono l’ albergo che questa volta appare una reggia a cinque stelle.

L’ indomani di buon mattino si decide, seguendo le indicazioni del proprietario dell’ albergo, di visitare una spiaggia molto rinomata. Bellissimi posti, mare incantevole, spiaggia candida e impalpabile e soprattutto con pochissimi turisti. Insomma una chicca per pochi.

Allora d’ accordo.

Visionate le carte con fare da esperti, stabilita la strada più breve, programmato il navigatore finalmente si parte.

E’ chiaro che il navigatore inizia a fare le bizze e dopo diversi chilometri di tortuose strade, dopo aver chiesto ripetutamente ad occasionali passanti quale fosse la via più breve ecco l’ agognata e fatidica spiaggia.

La prima delusione nel costatare che il parcheggio è a pagamento e conteneva si e no un migliaio tra vetture, camper e moto, distante dalla spiaggia oltre 800 metri mentre quella che doveva essere la chicca della giornata si palesava come una fregatura colossale.

Si sabbia impalpabile ma forse perché tanti erano i bagnanti e pochi quindi i fortunati a toccarla. Insomma un vero carnaio. Sicuramente le spiagge Romagnole contano meno utenti e comunque con servizi di altro livello.

I due amici ampiamente sfottuti dalle rispettive consorti non si perdono d’ animo e con tono di grandi esperti si limitano a raccontare delle bellezze paesaggistiche della costa e del bel mare cristallino. Inoltre facendo un po’ di fila, appena 45 minuti di attesa, possono godere di una trattoria a mare.

Praticamente quasi una mensa coi prezzi dei migliori ristoranti di Milano.

Bisogna precisare che benché non fosse stata fatta una programmazione precisa comunque i nostri amici avevano le idee abbastanza chiare su dove andare e rendendosi conto del pomeriggio inoltrato, con la coda tra le gambe per il modesto pranzo si mettono in macchina. L’ ambita meta è l’ isola gemella, la Corsica.

Questa volta non serve il navigatore perché Carlo conosce bene il percorso e fa da battistrada, Enzo al seguito.

Finalmente si raggiunge la costa estrema della Sardegna, quella da cui si deve prendere il traghetto per arrivare all’ altra sponda, da Santa Teresa di Gallura a Porto Vecchio.

Alla stazione marittima Carlo illuminato chiede ad Enzo se per caso avesse effettuato le prenotazioni per la traversata.

La risposta è scontata. Tutto all’ insegna dell’ avventura anche in questo caso.

Al botteghino alla richiesta sulle disponibilità di posti per quattro persone e due macchine vengono presi a sberleffi. Non si trova posto fino all’ indomani sera salvo provare a mettersi in lista di attesa.

Nessun problema dice Enzo sicuramente sarà una lista di poche persone e domanda all’ impiegato.

La lista è formata da 45 persone e 15 moto e 30 tra vetture e camper. Praticamente impossibile partire.

La sorte comunque va tentata dice Carlo e dopo essersi fatti inserire in lista via ad ammirare le bellezze di questa splendida cittadina, con un occhio ad alberghi, pensioni e case in affitto da parte di privati, non si sa mai.

Praticamente soluzioni non percorribili, neanche un posto in campeggio .

All’ ora designata in processione i quattro si precipitano al botteghino speranzosi in qualche miracolo. Vengono chiamati i primi cinque, poi altri cinque, poi ancora. Enzo sbircia e riferisce non ce la faremo mai prima di noi due coppie di francesi con le moto al seguito.

A volte la sorte è maligna e perversa ma se l’ ottimismo e la perseveranza sono nell’ animo della persona che aspetta di essere baciata dalla fortuna allora si può fare anche un 13 al totocalcio.

I quattro stavano per l’ appunto per far tredici.

I poveri francesi avevano dovuto desistere perchè il natante non poteva più contenere moto in quanto questi mezzi per ragioni di sicurezza devono essere legati ad appositi fermi, mentre per le vetture esistevano gli ultimi due posti disponibili.

Pagato velocemente il biglietto e ancor più velocemente guadagnato l’ imbarco, ancora increduli i nostri amici si rilassano un poco.

Ma il seguito ci farà vedere che sarà solo per poco.

Sempre Carlo, quasi fosse il menagramo di turno, chiede ormai timidamente ad Enzo se si fosse preoccupato, almeno per la prima notte della sistemazione.

Anche di fortuna, un alberghetto, una pensioncina, qualche cosa insomma dato che comunque erano già le 20 della sera.

La risposta chiaramente scontata: Abbiamo detto tutto all’ avventura e all’ avventura sarà, e poi chi vuoi che in questo periodo vada in Corsica.

La Corsica in quel periodo era presa d’ assalto da ogni tipo di turista sia Italiano che Francese ed altri.

Affranto Carlo, come fa in questi casi, inizia a passeggiare nervosamente e, assieme ad Enzo, si reca al bar della nave ed inizia a familiarizzare col cameriere del bar e chiede se per caso avesse idea di qualche soluzione, anche modesta, per il pernottamento.

Risposta dapprima scontatamente negativa poi, forse impietosito, dice di conoscere una certa Zia Louise, amica sua, a 170 chilometri da Porto Vecchio che fa l’ affittacamere, esattamente a Sartene. Tenta di chiamarla al telefonino con scarsi risultati, numero che poi fornisce assieme alle indicazioni per poterla raggiungere consigliando di riprovare più tardi.

Rincuorati attendono l’ attracco e di poter scendere dalla nave e via si riprende la strada, per dove ancora non sanno.

Ma chi ha detto che in Corsica non si trovano posti in albergo.

La Corsica è la culla dei turisti e vuoi che non si trovi niente ripetono i due nostri amici alle mogli che tra il preoccupato e lo sfottuto non hanno cessato per un attimo di censurare il comportamento generale e le modalità prescelte per questa vacanza.

Comunque gambe in spalla e al primo albergo la prima fermata. Scende Enzo che sfoggiando il suo perfetto inglese non fa in tempo a chiedere spiegazioni che viene apostrofato con una parola, che poi diventerà la loro disperazione, ‘’ COMPLIT’’ la spiegazione del significato è scontata.

Secondo, terzo, quarto e risparmio gli altri la risposta era sempre la medesima.

Dopo circa il diciannovesimo tentativo percorsi poco meno di cento chilometri, con Louise che non rispondeva al telefonino, Enzo dice a Carlo: Ora devi iniziare a chiedere tu che sei più fortunato.

Di fronte a loro illuminato a giorno è indicato un residence con tanto di cartello fuori che fa pensare che ci siano posti liberi.

Ringalluzzito Carlo sfoggia il suo francese scolastico ma la delusione è grande perché alla terza sillaba viene apostrofato con un ‘’ COMPLIT’’

Non cè niente da fare, già i quattro stanno pensando che dovranno dormire in macchina sempre che la gendarmeria non se ne accorga rimediando una denuncia per vagabondaggio.

Mentre queste ed altre funeree idee uscivano dalle menti perverse di questi poveri viandanti ad un certo punto la macchina di Enzo che precedeva quella di Carlo si ferma. Esce Enzo con il telefonino in mano e si sbraccia, sorriso a trentadue denti ed urla ‘’è fatta è fatta, siamo salvi’’.

Erano davvero salvi, Louise aveva risposto all’ ennesima chiamata e aveva dato la sua disponibilità all’ alloggio precisando il prezzo, ma a quel punto avrebbe potuto chiedere anche la Luna. Una casa con due camere matrimoniali, bagno in comune, scopriremo senza la chiave, e soggiorno.

Il massimo insomma, meglio di un albergo di lusso.

Il tutto ad appena 90 chilometri da dove si trovavano con una strada stretta e a tornanti come quelle che si trovano nella costa occidentale della Corsica, ed erano le 22.

Rifrancati dalla notizia e con grande dose di temerarietà i nostri inforcati i loro destrieri iniziano a scudisciare i cavalli motore per arrivare quanto prima.

Fino adesso l’ autore, per motivi di censura e di buon gusto ha taciuto sulla veemenza e le parolacce uscite dalla bocca delle signore nei confronti dei nostri due amici, ma credo che il lettore si sia fatta un’ idea ben chiara, anche se non del tutto adeguata.

In realtà è andata molto peggio di ciò che una mente umana sana possa pensare..

Per farla breve finalmente grazie all’ ausilio del navigatore i nostri riescono a raggiungere il fatidico residence munito addirittura di piscina, non certo olimpionica ma certamente bella.

Vengono accolti da Louise e seppure fosse quasi scoccata la mezzanotte faceva trovare loro una abbondante cena calda.

Questa Lousise, al momento opportuno, la si dovrebbe proporre per la santificazione.

Dopo cena Carlo, come suo solito, abbandona la combriccola e gattonando raggiunge il letto. Non credo che per l’ occasione abbia avuto cura di spogliarsi coricandosi coi vestiti della giornata.

Si sa che per sua natura l’ uomo cancella dalla propria mente le cose negative per serbare dentro di se solo quelle positive.

I nostri amici pimpanti e freschi come due roselline si ritrovano alle sette del mattino successivo, avendo lasciato le loro compagne ancora a dormire, nel giardino antistante la casa per la colazione. A questo punto arriva Luoise che inizia a parlare della sua vita.

Insomma un curriculum in piena regola, tenendo anche a rendere partecipi gli ospiti di essere rimasta vedova di recente.

Questa non distoglieva il suo sguardo da Carlo che imbarazzato cercava di guardare in altre direzione e sviare i discorsi fino a che lei afferma di averlo già conosciuto, ma non sa dove.

Carlo schernendosi replica ‘’ forse in un’ altra vita è la prima volta che vengo a Sartene’’.

Ma lei non ci sta e vuole andare a fondo racconta di essere originaria della Sardegna, racconta del suo paese di origine e del suo cognome da ragazza e che ogni anno torna in Sardegna dal proprio cugino.

Ma si, vuoi vedere che si sono incontrati proprio là? Quel cugino infatti è un cliente dell’ azienda che rappresenta Carlo.

Nasce un amore a prima vista e la sera tutti quanti sulla sua macchina, ahimè, a visitare il paese e le bellezze circostanti. Si era dimenticata di avvisarli che era stata campionessa di rally.

Ogni curva presa a grande velocità e a nulla valevano le richieste di guidare più piano.

Correva e cantava. Cantava alla vita la nostra neo- vedova.

Una serata comunque all’ insegna del buon gusto e del buon mangiare, in un rifugio di montagna a Santa Maria della Neve con un fresco gradevole, boschi millenari e bella gente.

Canti e balli hanno fatto da cornice.

Le signore avevano fatto amicizia con louise e le tenevano bordone.

Un grande guaio quando inizia così per cui Carlo ed Enzo iniziano a rivedere i programmi. Si quelli mai fatti, e decidono che era arrivato il momento di riprendere il viaggio per guadagnare la punta più a nord della Corsica.

Proprio il ditone. Bastià.

Dato uno sguardo generale alla cartina e dopo innumerevoli telefonate ad altrettanti alberghi e/o residences finalmente la scelta cade su una località adeguata alla bisogna.

Mai sentita prima d’ ora ma certamente valida allo scopo. Trattato il prezzo con l’ albergatore la decisione è presa.

Si va verso Calvì.

Non prima di aver salutato in maniera opportuna la loro ormai amica Louise e promesso altre visite, non si sa in quale anno. Baci e abbracci affettuosi come tra vecchi amici.

A Calvì si arriva a metà mattinata.

Dopo un giro di perlustrazione in quella ridente città e visitata la spiaggia, fatto il bagno in quelle acque fresche e fallito il tentativo da parte di Enzo, che per l’ occasione indossava tuta, maschera, boccaglio e fucile, di riempire il carniere di pesce fresco si decide di prenotare il pranzo in riva al mare.

I nostri amici mangiano del buon pesce non quello non pescato da Enzo, come detto prima.

Il carniere ricco di abbondante e sana acqua di mare.

Il paese ricorda alcune cittadine della Sardegna. Potrebbe essere Alghero, Bosa e chi sa chi. Certamente queste Città hanno avuto le medesime dominazioni e fratellanze e migrazioni, .

Era sabato sera e tra le viuzze del paese i quattro si lasciano guidare da una musica ad alto volume e in una piccola piazza si fermano ad ammirare un gruppo di artisti di strada che provano i loro numeri.

Angoli di storia dappertutto e fotogrammi di mare meraviglioso ad ogni occhiata.

I quattro decidono di visitare anche la Cattedrale e dato che c’ erano approfittano per ascoltare la messa. Praticamente senza capire niente in quanto niente francese ne italiano ma una lingua sconosciuta tra il francese, toscano e sardo per di più officiata da un arciprete che guardava con insistenza ‘’ gli stranieri’’, oltre loro altre cinque persone e approfittava per dilungarsi in una predica incomprensibile.

Una cena frugale e poi a nanna. Questa volta, contravvenendo alle regole, si decide di programmare la giornata successiva.

Sveglia all’ alba, dopo le nove del mattino, poi alle scogliere vicine col suv di Carlo col quale percorrendo una strada sterrata arrivano ad una spiaggia deserta.

Mare cristallo e sulla riva una baracca dove per pochi euro i quattro si sono saziati a quattro palmeti.

Ormai si stava andando verso la fine della vacanza, pochi giorni ancora e la loro avventura andava al termine, anzi per l’ esattezza mancavano poco più di 36 ore.

Decidono per la sera una cena di gala in un ristorante sul porto, di fronte ai numerosi panfili parcheggiati, alcuni grandi quanto traghetti di linea mentre i più miseri di appena 20 metri.

Decidono per l’ appunto di indossare i migliori abiti portati. Le signore in abito da sera scuro, lungo mentre i due machos indossavano due splendide lacoste, pantaloncini corti e ciabattine da mare.

Si sa l’ abito non fa il monaco ma neanche il prezzo che per l’ occasione è stato salato alquanto.

Ancora mare il giorno dopo con l’ angoscia che attanaglia coloro che sono arrivati ormai alla fine di una cosa bella.

Si sa le cose belle durano poco, molto poco, Ma si ricordano sempre con grande entusiasmo.

Un veloce ultimo bagno ed arriva il momento di lasciarsi.

Infatti Enzo e Rita, la moglie, si sarebbero imbarcati da Bonifacio direzione Genova poi Milano mentre Carlo e Paola avevano deciso di fare la costa inversa della Corsica, quella orientale, per raggiungere nuovamente Porto Vecchio quindi raggiungere la Sardegna.

Baci abbracci e lacrime sincere tra i due machos che si scambiavano l’ insana promessa di ripetere l’ esperimento altre volte, mentre saluti più moderati tra le due donne.

Sul punto di imbarcarsi per la Sardegna Carlo veniva raggiunto dalla telefonata di Enzo che comunicava che anche loro stavano sul traghetto che li avrebbe portati sulla Penisola.

Finisce praticamente qui il viaggio di due ‘’ disperati’’ alla ricerca della libertà vera che mai potranno avere, succubi del loro modo di essere, del loro mondo ma che pur rimangono sognatori come i bambini.

Forse è per questo che sono dei grandi uomini, soprattutto con un grande cuore, un cuore da bimbo.

Carlo Sorgia 25/02/2012 17:37 1420

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.

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Dolci teneri ricordi
Passione incontrollata
Fratello mio
Al mio cane cortes de fleur du mal
Amore
Follia di sguardi
Vola
Perle d’acqua
Palpita il cuore
Pendevo dalle labbra
Ma sempre il primo
Morbidi petali
Proietta le braccia
Rosaria mi manchi
Vetrina in bergamo alta
Folti riccioli e grandi occhi
Rosso ibisco
In quel punto
Labbra di corallo
La pineta al mare
Profumo di mare
Liquide carezze
Profumo di infanzia
Fessure
Sale e lievito
Occhi chiari di fragile fonte
Sulla murata
Vorrei morire
Capelli arruffati
D’improvviso si accende
Incerto incedere
Ermetici pensieri
Profumo di padre
Volta rosea
A Claudia
Palpita il cuore
Batte forte
Su quella rotonda
E sarò lì
Una notte d'agosto
Occhi rossi
Vessillo dei principi e dei re
Rosa scarlatta
Emozione
Si arrossano le gote
Ombreggi e chiaroscuri
Sinuose curve
Fontana bianca
Cangianti occhi
Sopra il golfo di cagliari
Fontana antica
Primavera infinita
Poesia d'un tempo
Dentro i pugni ... i sogni
Sogni orfani
Quanto è diverso il sole al suo tramonto
Tenera rosa
Favola audace
Eterna panchina
Boccoli rossi e frange ribelli
Mormora l'onda
Piccolo seno
Impalpabili sorrisi
Contorti sentieri
Solitaria margherita
Sotto le stelle
Scarlatto fiore
Fragili frammenti
Passi nel silenzio
Quando il sole infiamma il cielo
Desiderato bacio
Consuma la giornata
Fontana di città straniera
Sensazioni vive
Danzavano i sogni
Ritorna un sogno
Il Sole si ritira
Lughente Luna
Invaghita bimba
Lunga chioma
Fugge la sabbia
Sussurra il mare
Malia m'assale
Antichi sentori
Vecchio padre
Sinfonia di risacca
Lacrime amare
Spettina le chiome
Gocce di rugiada
Mi affascina da sempre
Distante assai
Arrampicato sopra I tetti
30 agosto 2015
L'anima è ostaggio
Ricordi e passioni
Lunghi silenzi
Non sono ammesse repliche
Antico colle
Una rosa rossa
Occhioni spalancati
Un amore grande
Brillano gli occhietti
Stanco è il passo
A spasso con la mamma
Padre mio
Dice il nonno al suo piccino
Su quella sedia
Tenera rosa
Il tuo respiro sarà il mio
Con la faccia da leccare
La rosa
Il mio papà
La dimora dei sogni
Carezzo
Ed è amore
Cerulei occhi
Verrà la primavera
Leggiadri fiori
Cuori innamorati
Incorruttibile brilla
Flebile fiammella
La Città stanotte
I gigli del mio giardino
Petali
Sulla roccia
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Sabbia
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Orgoglio e fandonie
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Oblio de' ricordi
Canuta e lenta
Cielo stellato
Stilla fuggita
Rosa passata
Mano nella mano
Solo con me stesso
Infinito
Amore questo sentimento
Occhi verde mare
Le mie mani per te
Teneri occhi
Il vecchio e il bambino
Amore sconfinato
Petali
Evanescenza palpabile
Rena
Magica Alba
Amore Prospero
Ecco Arriva
Cuore che pulsa
Cangianti occhi
Alba di sessant'anni fa
Occhi penetranti
Dolce Signora
Il Giardino del cuore
Roma Caput Mundi
Vola il mio cuore
Notte senza Stelle
Fulgida
Bianca
Dolce visione
Notte silente
Fiore di cactus
Primavera nel mio giardino
Il bocciolo e il ramo
Selene e Afrodite
Amorevole Cortes
Eternità
Storia che si ripete
Piccolo mio
Convention a Venezia
Amore per la vita
Fenicotteri in amore
Sabbia rubata
Sole alto
Il primo amore
Ricordi ancestrali
Brevi
Osservo il mio giardino
Sboccia la rosa
S'allarga la vista
Innamorata gente
Ostinatamente cerco
Amore
Innamorato perso
Ricordi
Luna magica
Pensieri
Aereo
Comicita'
Lo so mi ami
Donne
Lacera è l'anima
A Francesca
Profumo di gelsomino
Amore Unico
Bestia da soma
Fragile Roccia
Candore smarrito
Erotismo
E poi ... morire
Famiglia
Magica notte
La forza dell'innocenza
Folla di bimbi
Fai le fusa come un gatto
Per Chiara
Il nonno e il nipotino
Ricordi che emergono
Grande cuore
Attendendo Natale
Birbante nipotino
Piccoli crescono
Candida come la neve
Coccole al semolino
Piccole manine
Il tuo primo Natale
Cielo alto
Una giornata in famiglia
Tenerezze dal nipotino
I tuoi grandi occhi
Mamma
Rientro a casa
Sei cresciuta
I primi due mesi
Famiglia allargata
Fantasia
La piccola vecchia
Firmamento nel cuore
La Luna nei tuoi occhi
Scende la luce
Immenso mare
Vento furibondo
La mattina in quella casa
Cielo segnato
Amanti
Il mio magico pennello
Cielo stellato
Candidi setosi petali
Festivita'
31 dicembre
Madre
Bianco il Natale
Attendendo il Natale
Fiabe
Milioni di anni fa
Impressioni
Evviva il novello
Leggera danza
Tramonto al mare
Un posto nel cuore
Solitario pittore
Dolci montagne
Sento il mare
Ombrelloni
Costante ricerca del profondo
Ombre e chiaroscuri
Castello di San Michele
Ondeggiare di trottole
Fisarmonica per strada
Vaghi si intersecano
Attore sovrano
Gran calma
Vola pensiero
Lontano lontano
Deserto di voci mute
Magia di campanacci
Antico ginepro
Mare nelle vene
Vecchio pescatore
Leggere follie
Turbato mare
Mi rallegra la pioggia
Soffusi colori
Gelidi istanti
Sbuffi eterei
Un'Alba qualunque
Mare rabbioso
Mentre l'alba sorge
Implacabile avanzare
Fremente battito
Minuta finestra
Parte l'orchestra
Istanti ovattati
Mille petali
Quel grande Poeta
Sinfonie
Usa il mare come specchio
Ciao Mamma
Galleria Esedra
Vita vera
L'immenso oltre la finestra
È malia d'un tratto
Amabile istrione
Veloce plana
Ali in libertà
Silenzio irreale
Palpiti di luce
Voce soffusa ... colori cangianti
Bonaccia
Esclusiva cornice
Tortuose
Rapisce il sonno
Come velo
Il silenzio
Vola sovrano
Incurante zampettare
Avvolge l'aria
Sopra il pelo dell'acqua
Sfiora lo specchio
Scorbutica e ariosa
Voce malinconica
Oltre la vetrata
Quel selciato in pietra
Sotto il cielo terso
Tic tac tic tac
Il cielo batte alla finestra
Volano i ricordi
Singolare rapsodia
Si impossessa di tutto
La vela bianca
Sibila il vento
Sfavillanti bagliori
Tulipani
Sussurra il vento
Danze amorose
Sorge l'Alba
Il circo
Solitaria e sottile
Generosa vita
Scende e traballa
M'annullo
Asettica
Notte senza stelle
Col naso all'insù
Rosa
Impetuosa risacca
Sboccia
Si apre la montagna
Di fronte il lago Omodeo
All'improvviso
Nel silenzio del chiostro
Nostalgia
Nubi pesanti
Su uno scoglio
Passione
Civettuola vela
Il gigante e la formica
Vele in rada
Sole alto
Collina che declina
Eolo sorride
Tra i rami filtra
Sicura procede
Tortore
Oltre la vetrata l'infinito
Smeralde trasparenze
Alto sole
Sogni
Vento
Magia del mare
Turbinosi fantasmi
Stormi
Alto il sole
Impera il rientro
Venezia
Pei cieli di Bergamo
Abbaglianti braccia
Scie bianche
Sessanta gli anni
Lacrime
Sottile sospensione
Trenino che sbuffa
Vele cullate
Primavera
Giornata speciale
Il seme e l'Universo
Il mare e le Montagne
Sguardo non regge
Il Mare d'Inverno
La Rocca de' Padri
Nata per caso
Stelo che svetti
Etereo istante
Un Estate al termine
Tenere notti
Firenze immortale
Profumo di vento
Candido fiore
Fragili onde
Sole che muore
Due piccoli borghesi
Limone che t'offri
Oltre la collina
Brutto anatroccolo
Orchidea selvaggia
Orizzonte
Primi Raggi
Ricordi di bambino
Frenetico mondo
L'Infinito replica
Il mistero della Vita
Tavola imbandita
Strada tortuosa
Meraviglie dal mio giardino
Viaggio in treno
Sotto carezzevole coltre
Nuoto soave
24 ottobre, San Raffaele
Ricordi
Sul ponte di Avignone
Sopra placide nuvole
Pioggia
Sinfonie
Un Mondo fantastico
Il Fiore che preferisco
Grandiose sensazioni
Sole generoso
Lo sguardo si perde
Intensi ricordi
Vento che ululi
Gabbiani
Una giornata al termine
Verde campagna
Notte senza Luna
La canna e l'erba
Scambi
Giardino incantato
Effimero rifugio
Fantasmi
Un quadro un progetto
Vecchio che passa, nuovo che incombe
Sfida tra Ciclopi
Benthos
Olivi argentati
Nostro pane quotidiano
Pesca, vita dura
Estate ormai andata
Giorno nuovo
Al rientro dalle ferie
Fragile naviglio
Frenetica giornata
Assetata Sardegna
Alba meravigliosa
La notte del 10 agosto
Vento impetuoso
Quarto di luna
Cielo senza astri
Attendendo il 10 agosto
Dolci ricordi
Poetto 1952
Bouquet
Vela solitaria
Amico olivo
Il mio mare
Calda giornata estiva
Tramonto
Piante secolari
Lantana
Introspezione
Applaudono le foglie
Silente alba
La rosa osservava
Respiro l’alba
La strada dei padri
Al di la’ dell’oltre
Anelo
Oltre la finestra
Mare d’inverno
Sotto il crepuscolo
Volano pensieri
Sarai farfalla
Favole antiche
Istanti di pura follia
Senza inizio e senza fine
Vaghi pensieri
Seduto alla scogliera
Sole smunto
Tutto avanza
Bianca camicia
Fragile linea
Piccole cose
Rimarrà memoria?
Minaccia da vicino
Guardo il mare
Il silenzio dell'alba
Oltre la penombra
Dal colore delll'onda
L'onda in sordina
Come una vela
Frammenti
L'albero che guarda il mare
Liturgia del tempo e della luce
Trascorre così
Vecchio grammofono
Guizzi di luce
Il mare d'inverno
Frammenti di mondo
Parole senza peso
Si spegne il silenzio
Spasmodica ricerca
Linee contorte
Sogni di ragazzo
Ricordi di Bergamo
Ali spiegate
Mi attrae
L'immenso che non c'È
L'onda rabbiosa
Ancestrale ricordo
Sottile frammento
E così sempre
Il tempo sembra essersi fermato
Ansimante ricerca
Ribollir d'insieme
L'aurora si risveglia
Accarezzo quella foto
Nell'intimità dell'anima
Dilatate ore
Fantasmi di memoria
Effimera rena
Fantasma d'altri tempi
Carezze speciali
La vita urla
Molteplici colori
Non conosce tregua
S'accende di splendore
E fuori è l'immenso
Si confonde il Sole
Mi sveglia il mare
Fortezza dei miei anni
Cupo il mare
Musica e opalescenze
In quella casa
Dove il sole incontra il mare
Urla solitudine
Antico borgo
Cangiante mare
Fata Morgana
Mio padre
Rughe profonde
La mia vecchia casa
Sussurri
Ti osservo
La mia Città
Il mio fiume
Come viandante
Castello Malaspina, ricordi di Bosa
Seduto sulla rena
Impera la quiete
Diventar perenni
Lassù risplende
Oltre la linea
Imperturbabile il tempo
Vola la mente
Corre veloce
Alchemici ricordi
Arido deserto
Sogni dissolti
Fugaci istanti
Fluido scorre
Specchiate superfici
Misteri scolpiti
Sentimenti in cerca dell'impossibile
Solitario
Cielo scuro
Cielo e Mare
Leggera Brezza
Lacrime
Le mura del mio cuore
Calpestando un prato
Silenzi profondi
Tutto fugge
20 agosto 2010
Il mistero della vita
Su quella Collina
Corre la vita
Una sera al mare
Solo con me
Vivi l'Attimo
E la Vita scorre
Alla ricerca dei passi perduti
Oggi il Mare parla
Natura generosa, Natura avara
Un Quadro
Notte senza Stelle
Arcobaleno
Solchi
L'Araba Fenice
Quarto di Luna
Arpie
Azzurro zaffiro
Trasportato dal vento
Alba ovattata
Mio Giarino
Pensieri
Chi ci separerà dal suo amore
Cielo stellato
La penna scivola
Volano i pensieri
Ultimi ritardatari
Fruscio di foglie
Urla il mare
Per la vita
Ricordi
Dolci ricordi
Villa Paola
Le meraviglie del Creato
Semplicità straordinarie
Il mondo cambia, il mondo non cambia
Ricercando se stessi
Contrasti esasperati
Volando alto
Puledri al galoppo
Magiche Armonie
Verrà il giorno dell'addio
Il divenir delle stagioni 2
Certezze della Vita
Il divenir delle stagioni 1
Pensieri immortali
Tempio che pulsa
Sottile differenza
Libertà
Cos'è la vita
Il bene e il male
Sfida per la vita
Percorrendo quella salita
Sulla terrazza
Inverno al mare
Il cassetto dei miei ricordi
26 ottobre, cambia l'ora
Oltre il tunnel
Generosa natura
I Colori dell'Arcobaleno
Dentro quella foresta
A passo sostenuto
Il mio cuore sanguina
L'autunno avanza
I colori dell'Iride
Pensieri volano
Lo scrigno segreto
Inizia la giornata
Vento dirompente
Vela che Vola
Tristezza
Dall'altura i miei pensieri
Tempus fugit
La casa dei miei Natali
Verità o bugia
Tramonto a Bosa
Cala il sipario
La Foce del Temo
La mia Nonna
Sole che sorgi
Alfa e Omega
Inesorabilmente scompare
La luna il Sole
Dormienti
Morte
Un velo sugli occhi
Natura
La grande vetrata
Osserva la luna tardiva
Elettricità nell’aria
Mi sveglia
Rosa fenicottero
Arcobaleno che i sogni colora
Perlustrare spazi
Sentore di festa grande
Volano radenti
Impareggiabile regista
Gioca e scherza
Così ogni giorno
La mia Alba
Il passero cortese
Eppoi finisce
Presagio dell'alba
Emerge dal verde
Eppoi finisce
E' vento prepotente
L'Airone cinerino
È da lontano
Non sta fermo mai un momento
Saline di Cagliari
Lentamente
Il silenzio esplode
L'isola delle correnti
Serre a Pachino
Bioccolo candido
Soffia il vento
Col materno manto
Lo stagno
Il mio mare
Il passero e il suo nido
Alto una spanna
Sorge l'Alba
A Muntagna
Luna piena
Il sole lentamente
Gran deserto
Oltre la siepe
Sussurra il mare
Purpurea rosa
Da quella loggia
Scomparsi i flutti
Vola sciolta la vela
Giochi di luce
Mi sento osservato
Il bianco e il rosa
Primigenio patto
Alte le onde
Primavera
Magie dalla natura
Vola nel cielo
Fragranze nel mio giardino
Il mare civetta
Bislacca natura
Balìa
Scivola la vela
Mare d'autunno
La baia del delfino
Azzurro mare
Vallate vestite di festa
Alti tra le nuvole
Esile canna
Giornata 'si tiepida
Amalgama di sinfonie
Magica ruota della Vita
Attesa Chimera
Profumo di rose
Specchio sconfinato
Gocce di vita
Profumo di zagare
Rovi spinosi
Marosi
Phoenicopterus
Ronfa il mare
Placido scende
Con possanza
Scie argentee
Vecchia quercia
Esterrefatti gli occhi miei
Fenicotteri
Mimose Palpitano
Abbracciando la Natura
Arbustus Unedo
15 novembre
Nobile Porcino
Rosso tramonto
Magico Olivo
La prima rosa
Uomo stolto
Al galoppo sfrecciano
Tramonto rosso
Albicocco
Quarto di luna
Uggioso il cielo
La lotta per la vita
Turdus merula
Gabbiano solitario
Generosa natura
Mimose
Liberi i pensieri miei
Vita che procede
Is Fassonis
Fonte di vita
Pino solingo
Infinito Mare
Natura che preme
Citrus x limon
Magico scambio
Forze della natura
Rosa rossa
La Famigliola
Luce che perfori
Vivace Foce
Esuberante natura
Profumi regali
Rosse saline
Volano
Pioggia su di noi
Anatroccoli a spasso
La Nuvola e il Sole
Nobile agrume
Tramonto rosso
Candida tortora
Maculato pot- pourri
Uccello del Paradiso
Sardegna mia
Natura morta
Luna ammaliante
Massicci rossi
Rosa fenicottero
Alba
Melagrana
Ribellione
Isola deserta
Deserta la mia spiaggia
Passione
Vanagloria
Perché fratello mio
Riflessioni
Ponte di cemento e ferro
Trenino Giara
Attenta luna
Antico colore
Ponticello in legno
Un vero tormento
Parole
Rosa d'inverno
Sarà ricordo
Singolare diagonale
Malinconici violini
Primo giorno d'Autunno
Fiaba di fine Estate
Il tempo
Lo sterrato che porta al mare
Cantare promesse
La ricamatrice
Castello tra anima e ricordi
Ammiro attonito
E' brillio nel buio
Senza una fine
Il vento sibila
Verso l'immenso
Che confusione
A ogni morte dell'Alba
Ohia ohia ahia ahia
Il Castello Malaspina
Piatta sovrana
Infinito spazio
Silenzio. Inizia la lezione
Ondeggia orgoglioso
Chioma bionda
La mia spiaggia d'Inverno
Furtive scivolano
Cielo rosso
Sogni al vento
Bruciano i ricordi
Lungo il cammino della vita
Vecchio carrubo
Il profumo avvolge
Senza barriere
Civettuola ciocca
L'anima vibra
Mio Temo
Fila via veloce
Il sole scivola
Minuscule onde
Il cielo stamattina
Il fiume Temo alla foce
Seduto su quella panchina
Cuore di bimbo
Ci separarono
Una estate andata
Luna velata
Sulla sabbia all'alba
S'apre il giorno
Vola
Audacia di bimbo
Vergo il cielo
Onde increspate
Pirata nell'anima
Nobil fragranze
Estasi
Chimere
E' mattino
Impetuoso refolo
Alba
Irruento vento
Veloce corre
Piazza Vecchia
Venezia immortale
Fiorenza
Muta d'abito
S'estende nella mente
Pioggia che bussi
Pertugio nel cuore
Corre il tempo
Sfortunata farfalla
Ricordi riemersi
Alla ricerca del candore
Tela graffiata
Le Stelle sul Mare
Incardinato nel cuore
Briciole d'amore
Si perde lo sguardo
Solo petali
Urla il mare
La goccia e il Sole
Pianta de' miei ricordi
Sapore di primavera
Sella del diavolo
Il Mare d'Inverno
Magiche Stille
Su ali maestose
Casa dei desideri
Ave Maria
Nobile Malvasia
Ricordi di Bosa
Appunti di viaggio
Momenti Speciali
Il palazzo dei Papi
Luna
Il mio mondo incantato
Flamingo
Ultimi guizzi
I miei sogni
Vento forza della natura
Piange il Cielo
La vita che scorre
La verde età infinita
Astri a confronto
Emozioni
Amore verso il prossimo
Lentamente abbandona
La Vita va
Acqua viva
Reale connubio
Infide frivolezze
Un anno che inizia
Tradizioni infinite
Lo scambio
Musica celestiale
Aquila chrysaetos
Il comune senso della normalità
Vento che spazza
Il pescatore
Tristezza sul lago
Amico mio Cortes du Mal
Le mie tartarughe
Sociale
Alzheimer
Consumati colori
Venditore di giornali
Uomo
Luci di Natale
Diversità
Undici settembre
Duro carcere
Alla Mia amica Pina
Mondo crudele
Spirituali
Candido capo
Nel Silenzio
31 luglio processione a mare
Una giornata a Torino
Luce
Notte luminosa
Madre Celeste
Otto Dicembre
Celeste Madre
Santa Maria al Mare
Uomini
La fine del viaggio
Un grande uomo
Vacanze
Una notte in barca

Premio Scrivere 2017
Ombre e chiaroscuri Introspezione (“I sogni si nascondono nei silenzi della notte” Khalil Gibran)
Commozione intensa Amore (“Nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni.” Paulo Coelho)
Palpita il cuore Tema Libero
Premio Scrivere 2016
Nel silenzio L’Anno Santo della Misericordia (Spirituale) (Spirituale)
Quel grande poeta La poesia e il Poeta (Impressioni)
Sinfonie La Terra, culla della vita (Natura)
Mille petali Poesia a tema libero
Premio Scrivere 2014
Le stringo le mani "Con l'orlo del suo abito l'amore sfiora la polvere. Pulisce le macchie da strade e sentieri e poiché ne ha la forza ne ha anche il dovere" (Madre Teresa di Calcutta - Spiritualità)
Scorre il mare nelle vene Tema Libero


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